![123930893-619223fa-8e3d-46fe-b8ad-eb8f2fdb230a](https://prismi.wordpress.com/wp-content/uploads/2024/05/123930893-619223fa-8e3d-46fe-b8ad-eb8f2fdb230a.webp)
(…)
- “Tu mi interessi…”
Ogni parola è polisemantica. Le azioni e le situazioni non hanno mai un solo senso, netto e chiaro, sono interpretabili. Emozioni e sentimenti a maggior ragione.
Se io ti dico “Sei interessante” aprendo così un contesto (in cui hanno significato la parola “interessante”… ma anche le parole “io”, “tu” ecc…) e pongo la domanda “io interesso a te?”, la risposta, a seconda sia negativa o positiva, incide sul senso della domanda, riconfigurandolo.
Se la risposta è positiva: “Anche tu mi interessi” il senso della domanda slitta trasformandosi nell’emergere di un senso quale: “tu mi piaci, io piaccio a te?” (fino ad arrivare oltre). Se invece, la risposta è negativa, il significato dell’”interesse” nella migliore delle ipotesi resta congelato in un semplice “fai cose che possono essere simili ai miei interessi”, se non viene addirittura retrocesso a un “per qualche verso attrai talvolta la mia attenzione, ma solo perchè abbiamo qualche interesse in comune”.
In entrambi i casi la risposta ha però modificato il senso delle parole della domanda (e quindi ha modificato la domanda).
Ciononostante essa costituisce una risposta pertinente alla domanda. Elaborando l’ambiguità dei termini – che è null’altro che malleabilità delle parole consona alle metamorfosi del mondo tutto – si apre nulla più che lo spettro del significato
La domanda evoca, nella richiesta della risposta, un mondo che con la risposta emerge. La risposta porta in luce quanto custodito nella domanda. Il domandare determina (condiziona) il senso della risposta, la quale a sua volta ri determina il senso della stessa domanda.
Nell’avere la risposta evocata svelato, nell’esempio posto, il reciproco interesse, può iniziare storia, può l’interesse reciproco andare sempre più a fondo.
- Promesse, fiducie…
Anche le promesse sono domande. Anche le fiducie riposte sono domande.
Il significato di una promessa mantenuta, di una fiducia riposta che si rivela ben riposta, è profondamente diverso da quello presente nella promessa al momento della sua formulazione, o dell’atto di fiducia (che non può che essere sempre, nella domanda in cui consiste, cieca fiducia) in cui si pone.
Eppure una promessa mantenuta o tradita è quella stessa promessa a suo tempo fatta, l’atto di fiducia è quello. E’ nel mantenere proprio quella promessa, nel vedere ben riposta quella fiducia, che risiede il loro valore.
Ogni tener fede a una promessa, ogni dimostrazione di fiducia, sono però anche sempre un offrire qualcosa di differente da ciò che si era promesso o atteso. Un altro che peraltro è sempre anche la stessa cosa: è quella promessa che è stata mantenuta, quella fiducia che si è rivelata ben riposta.
La differenza che una promessa mantenuta o una fiducia ben riposta presentano rispetto a ciò che era stato promesso, lungi dal costituire la sconfessione della promessa, ne rappresenta la verità.
- Del tutto appropriata
Ogni risposta quindi, in un certo senso fondamentale, è sempre del tutto appropriata.
A condizione di comprendere sempre insieme i due sensi della domanda (quello ‘in partenza’ e quello ‘in arrivo’). Comprendendo come la differenza di significato emergente nella risposta, rispetto a quello che possiede nella domanda, costituisce (custodisce) il vero senso della domanda.
Certo, può esserci rifiuto di dare risposta alla domanda. Tu non ascolti. O taci. Ti volgi altrove.
Anche questa però è una risposta. Del tutto appropriata anch’essa.
- Questo è il punto
Qui è il punto. La domanda, la vera domanda, non è mai predeterminazione di una risposta. Quando lo è, è altro (è un ordine, un calcolo…)
Qui è il punto. Solo nel domandare/rispondere è incontro.
Qui è il punto. Quando c’è risposta, è posta una differenza. La differenza che tra me e te, nell’intreccio della domanda-risposta che è la comunicazione (il dialogo), è compimento (provvisorio? compiuto?) della relazione.
Questo è la vera risposta
Lascia un commento